S-bulli@moci vuole portare nelle scuole il Teatro dell’oppresso per attivare le competenze artistiche e creative degli studenti mirate alla ricerca di strategie per sconfiggere il bullismo.
Sarà possibile realizzare questo progetto grazie al tuo voto. Puoi sostenerci dal 2 al 30 marzo registrandoti e votando S-bulli@moci sul sito di Aviva Community Fund.

Il progetto
La forza di questo progetto risiede nel protagonismo e nel potere che si vuole restituire ai giovani.
Casa per la Pace Milano lavora da 15 anni nelle scuole per costruire un terreno fertile contro ogni forma di discriminazione mediante strumenti creativi, coinvolgenti e stimolanti.
Il bullismo e il cyberbullismo sono una questione molto complessa, dove spesso Il confine tra chi li subisce e agisce è molto labile: come dimostrano alcune ricerche un numero significativo di studenti ha vissuto entrambe le esperienze. Complessa anche perché gli attori coinvolti non sono mai solo vittima e bullo: tutto il contesto di riferimento (gruppo di pari a scuola, docenti e famiglia) ha un ruolo fondamentale nell’ arginare questi comportamenti oppure nel fomentarli, anche se inconsapevolmente. 
Il presente progetto vuole rispondere al problema del bullismo e del cyberbullismo agendo sul contesto concreto di diverse scuole secondarie di primo grado sul territorio milanese.
OBIETTIVO GENERALE
Prevenire situazioni di bullismo e cyberbullismo, aumentando la consapevolezza dell’intera comunità scolastica e rendendola parte attiva capace di contrastare queste situazioni. 
OBIETTIVI SPECIFICI
– Promuovere la cittadinanza attiva e lo sviluppo del pensiero critico tra gli studenti.
– Aumentare la consapevolezza sulla complessità e frequenza dei casi di bullismo. 
– Attivare delle competenze artistiche e creative degli studenti mirate alla ricerca di strategie per la prevenzione e gestione di situazioni di conflitto e prevaricazione.
– Sviluppare l’autonomia degli studenti per attivare un percorso di peer-education.
– Fornire ai docenti uno spazio di confronto e condivisione, offrendo strumenti pratici per la prevenzione e gestione dei casi di bullismo. 
– Offrire ai genitori degli incontri dove riflettere sull’importanza del loro ruolo e sulle competenze utili per affiancare i propri figli in difficoltà. 

METODO DI LAVORO
Gli studenti saranno i protagonisti del progetto. Il metodo maieutico prevede l’attivazione delle competenze e conoscenze pregresse dei destinatari. Tutti gli incontri formativi sono interattivi e privilegiano l’apprendimento cooperativo.
Una strategia di cambiamento sociale basata sulla nonviolenza necessita di una forte componente creativa. La fase laboratoriale è finalizzata alla creazione di un clima di gruppo positivo e al risveglio e sviluppo delle capacità artistiche e creative degli studenti, attraverso il metodo del Teatro dell’Oppresso (TdO). Il TdO consiste nell’uso del linguaggio teatrale e delle competenze estetiche e simboliche al fine di analizzare e trasformare le situazioni di disagio, malessere, conflitto, oppressione per avviare processi collettivi di cambiamento personale e sociale.
ATTIVITÀ 
Fase preparatoria 
Gli studenti destinatari del progetto compileranno un questionario finalizzato alla verifica della loro percezione del bullismo nella quotidianità. Questo strumento sarà utile per valutare l’incidenza del presente percorso, poiché permetterà di paragonare i risultati iniziali con quelli finali.
Fase laboratoriale/formativa
Percorso di Teatro dell’Oppresso rivolto agli studenti delle scuole secondarie di primo grado di tre scuole nelle zone 4 e 5 di Milano, per un totale di 6 classi: 8 incontri di 2 ore con ogni gruppo classe (più due ore di restituzione finale) per esplorare insieme ai ragazzi i concetti di bullismo e cyberbullismo, riflettere sulle cause e le conseguenze. Durante il percorso verrà costruita una performance di teatro forum, che verrà presentata ad altri ragazzi e ragazze della scuola, e non solo. Il teatro forum offre un’occasione di dialogo tra gli attori (studenti che hanno partecipato al percorso) e il pubblico, dove i primi condividono in modo teatrale un conflitto irrisolto e i secondi potranno modificare la scena per proporre alternative alla gestione del problema. 
Formazione docenti : seminario di 6 ore, per ogni scuola.
Incontri con i genitori: due incontri di 2 ore ciascuno, per ogni scuola.
Fase dal pensiero all’azione
Si formerà un gruppo interclasse ad adesione volontaria per costruire insieme il percorso verso un attivismo concreto.