Milano non è veramente grande. Con un raggio di circa cinque chilometri, la città non si distingue dalle altre metropoli d’Europa e sembra persino piccola. Sebbene Milano abbia una superficie dieci volte meno grande di Roma, la città ha potuto conservare tuttavia una fama illusoria …
Non è importante se è il gangster rapper “MADMAN” o il gruppo rock “i tre allegri ragazzi morti”. Tutti lo cantano: Milano, la città grande. L’ultimo si spinge persino a dire che sia la capitale d’Italia.

 
Perché tutti pensano così di Milano?  
 
Le cause sono molto semplici  e si dividono in quattro grandi campi: la potenza politica, l’economia, la fisionomia e  la vita sociale della città.

Milano è sempre stata una potenza politica  nella storia moderna d’Italia. Il Fascismo è stato fondato a Milano e terminò con Mussolini penzolante sopra le strade di Milano. L’importanza di Milano si vede anche nel modo di dire dei politici della Sicilia: “Prima Milano, dopo Roma!” Si potrebbe così dire che Milano è il recinto con la sabbia per i politici di domani.

La banca da lavoro del paese, i muscoli dello Stato, la testa d’Italia. Ci sono tanti sinonimi per l’economia di Milano che è la più forte del paese e la garante di più di centomila impieghi. Questa economia è permessa dalla posizione settentrionale e attira magicamente i cercatori di lavoro. Si è instaurato così un circolo virtuoso. Per questo Milano si è innalzata al titolo di metropoli innovativa e luogo prescelto dalle “Global Player”.
Dopo la guerra, Milano prese una decisione che avrebbe cambiato la faccia della città per sempre. Il comune decise di non ricostruire tutta la città, che fu distrutta per più del 65 percento. La fisionomia della città cambiò subito perché i palazzi fuori del secondo circolo non furono inclusi nei piani della ricostruzione della città. Per questo lo stile dell’architettura degli anni settanta sarebbe stato molto presente e avrebbe dato la città anche la fama della città brutta. Con l’EXPO, il comune ha tentato di correggere gli errori del passato con progetti come Porta Nuova dove i grattacieli infondono rispetto a chi sta davanti a loro.
Questi tre campi influenzano naturalmente la vita sociale. La cultura tradizionale ha lasciato molto presto il posto alla cultura della città, dell’intercultura, della cultura dell’evento. La notte è diventata il giorno dei giovani che vogliono stare in un posto alternativo, turbolento, occupato invece che in una sala banchetti.
L’immigrazione ha creato una città, famosa per la sua attività, diversità, franchezza. Da un lato c’è l‘immigrazione nazionale e internazionale che allarga la città negli aspetti come cultura, cibo, usanza. Dall’altro c’è  l’immigrazione dei giovani desiderosi che crea un microcosmo degli artisti che dominano il mercato della musica italiana.
 
E’ Milano la città grande d’Italia?
 
Eccitante,veloce, famosa, turbolenta, sporca, anonima, brutta: gli aggettivi della città grande usati anche per descrivere  Milano, che è presente nella testa internazionale come la città della moda e nella testa italiana come la città superefficiente. Al di fuori della superficie, Milano ha tutti le qualifiche per essere una metropoli o almeno una città grande: tutti i vantaggi come l’intercultura, la vita della notte, le opportunità di fioritura e tutti gli svantaggi come la mancanza di appartamenti pagabili, sporco e traffico.
Sì, se si vuole vivere in una città bellissima senza traffico, sporco e rumore, ci si trasferisce a Firenze. Ma se ci si vuole divertire in una discoteca grande, andare al supermercato alle due della notte, incontrare persone da tutto del mondo, ci si deve trasferire a Milano, la città grande d’Italia.

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