
Teatro dell’Oppresso a Scuola Sconfinata: un lavoro di ricerca
C’è una parola, un po’ bizzarra, che è ormai diventata di uso comune: “serendipità”. Qualcuno ha provato a spiegarla così: serendipità è cercare un ago nel pagliaio e trovarci la
Trascorrerai un anno creando occasioni di incontro e scambio fra diversi gruppi culturali, per rinforzare la coesione sociale e la soluzione creativa di conflitti interpersonali. Aiuterai studenti e studentesse stranieri ad imparare l’italiano. Contribuirai ad ampliare il proprio punti di vista di fronte agli stereotipi con la mostra interattiva sui pregiudizi GLI ALTRI SIAMO NOI e con percorsi formativi nelle scuole medie e superiori (in italiano, in inglese, in spagnolo).
Inoltre, proporrai strumenti di formazione e di autorganizzazione a persone e collettivi fragili, perché questi possano partecipare al miglioramento del luogo dove abitano. Avrai l’opportunità di partecipare a spettacoli di Teatro dell’Oppresso, come spettatore, come organizzatore, come attore, come strumento per la gestione positiva dei conflitti sociali.
Potrai contribuire ad organizzare i viaggi in Palestina e in Bosnia, e sosterrai i progetti di solidarietà che vi sottostanno.
C’è una parola, un po’ bizzarra, che è ormai diventata di uso comune: “serendipità”. Qualcuno ha provato a spiegarla così: serendipità è cercare un ago nel pagliaio e trovarci la